È ora di cambiare!

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È ora di cambiare!

Cambiare è quanto di più fisiologico possa succedere ad un essere umano. Ogni anno il nostro corpo si rinnova: tra 365 giorni nessuna delle nostre cellule attuali sarà più in vita. Cambiamo generi musicali, cambiamo taglio di capelli, cambiamo stile di abbigliamento quasi ogni stagione. Il cambiamento è insito nell’evoluzione umana, sia fisica che psichica.
Eppure, ci sono cambiamenti nella vita di ciascuno che sembrano impossibili, difficoltà che riteniamo insormontabili ci impediscono di rinnovarci ed evolvere verso qualcosa di nuovo.

Perché è così difficile cambiare?

La scena è nota: l’amico che ogni volta racconta sempre la stessa storia. Può essere una relazione travagliata, un lavoro insoddisfacente, insomma, una situazione complessa in cui si trova ormai da anni. E la domanda che ci poniamo, mentre ascoltiamo ripetutamente le sue lamentele, è: ma perché non cambia?
La risposta è semplice: per quanto sia insito nel nostro DNA e per quanto il nostro destino sia quello di non rimanere troppo a lungo nello stesso posto, cambiare non è per niente facile.
Il solo pensiero di uscire da una condizione conosciuta (la famigerata ‘comfort zone’) può essere accompagnato da una serie di emozioni negative che danno l’ALT ad ogni nostro tentativo di procedere. Alla base di alcuni comportamenti c’è, poi, una componente inconscia, che guida il nostro agire e che riattualizza situazioni ed emozioni passate, portandole nel presente.

Cambiare: prima di tutto le emozioni

Una delle emozioni più frequentemente legate al cambiamento è la paura: di non farcela, di pentirsi, di fallire. Ciò che conosciamo, anche se ci tiene avviluppati in una morsa di infelicità e tristezza, ci rassicura. Intimorisce tutto ciò che non riusciamo a controllare e la novità sollecita la nostra vulnerabilità.
Il pensiero di disinstallare il pilota automatico e viaggiare ‘a vista’ ci fa sentire ansiosi, deboli, inadeguati, soprattutto quando si tratta di cambiamenti che segnano un passaggio di crescita e di autonomia: andare a vivere da soli, sposarsi, divorziare, lasciare un lavoro per un altro. Questi eventi non richiedono una semplice sostituzione di abitudini. Sono scelte che ci costringono a mettere in gioco diverse competenze sociali e che vanno a toccare la nostra autostima e la convinzione di potercela fare, nonostante le fisiologiche perplessità.
Pertanto, il cambiamento richiede di mobilitare tutte le nostre energie.

Quando l’inconscio ci mette lo zampino

Siamo sicuri di compiere sempre decisioni razionali? Gli ultimi studi di neuroscienze cognitive affermano il contrario. Nelle scelte, anche in quelle più banali, l’inconscio interviene sette secondi prima della nostra mente conscia. Questa parte di noi, che opera sotto traccia, spesso conduce il gioco e ci fa optare per soluzioni non certamente dettate da un’attenta analisi costi/benefici.
L’inconscio lavora con logiche molteplici, di solito vuole affrontare e risolvere ciò che nel nostro passato è rimasto in sospeso, insoluto. Così ci caliamo sempre nelle stesse situazioni, come in un copione che ripete, in continuazione, la medesima scena, dove interpretiamo un unico ruolo e ci ingabbiamo nell’immutato cliché.

Sì, cambiare…

Possiamo imparare a cambiare? Sicuramente sì. Esistono azioni che possiamo mettere in campo per agevolare il cambiamento. Alcune riguardano la conoscenza di sé, della propria storia e di come questa occupa ancora una buona parte di spazio nel momento presente. Altre sono compiti pratici, che aiutano il nostro cervello a sintonizzarsi sulla eventualità di cambiare e che aumentano l’elasticità e la voglia di sperimentarsi. Eccone, in pillole, alcune.

ALLENARE LA CONSAPEVOLEZZA
Essere consapevoli significa sintonizzarsi sul ‘qui ed ora’, conoscere le dinamiche legate alla storia personale e cogliere quando qualcosa del passato viene riproposto nel presente.

VARIARE LE ABITUDINI
Attraverso la modifica di piccole abitudini quotidiane è possibile sperimentare dei cambiamenti in grado di apportare grandi benefici a livello psicofisico.

PAROLA D’ORDINE: FLESSIBILITÀ!
‘Cambiare per cambiare’ aiuta la mente a mantenere una certa elasticità al cambiamento. Assaggiare pietanze insolite, frequentare luoghi diversi, incontrare persone differenti permette di aprirsi al nuovo e di tenere a bada le emozioni negative.

IMMAGINARSI GIÀ CAMBIATI
La nostra mente non distingue perfettamente una situazione immaginata da una realmente vissuta, perciò la visualizzazione risulta essere un esercizio molto potente. Essa consente di prepararsi al cambiamento, come se si fosse già concretizzato.

VIETATO LAMENTARSI
Il lamento è il primo nemico del cambiamento. Dopo l’ennesimo sfogo, la lunghissima rassegna di tutte le cause d’insoddisfazione, tutto torna come prima.

Siamo responsabili almeno al 51% di ciò che siamo e di ciò che ci capita. Perché allora non investire nella nostra capacità di cambiare per diventare la persona che vorremmo essere, e che siamo destinati a diventare?